Rifarsi le tette, a Santa Cruz, costa 850 dollari, con protesi francesi!
Chissà cosa sarebbero in grado di farmi con i 6000 euro del costo dell’intervento in Italia…
18 commenti su “NON CI INDURRE IN TENTAZIONE”
I commenti sono chiusi.
Rifarsi le tette, a Santa Cruz, costa 850 dollari, con protesi francesi!
Chissà cosa sarebbero in grado di farmi con i 6000 euro del costo dell’intervento in Italia…
I commenti sono chiusi.
Ecco a cosa serviva il sondaggio…
Ah! Protesi francesi…Salutarle la mattina con un Bonjour….
Ehi, questa cosa interessa anche me!
Buon viaggio Dania!
Alessandra
Potrebbero allungare il tuo clitoride talmente tanto da sembrare un membro con quei soldi… spendili diversamente! Besos
ma oltre ad aggiungere, tolgono anche???
non alle tette ovviamente
cavolo Dania…..il discorso della chirurgia non dovrebbe nemeno sfiorarti…..Non ti bastano tutti i complimenti che ti facciamo ad ogni francobollo??:)
Vero…hai un bellissimo culo, dei bei seni…li vuoi anche più grandi????Ingorda, tutto a te non è mica giusto!
…ma se a dania farsi le tette costa 850 euro quanto costa ad atopico farsi dania? non ci sono mai tutte le specifiche dei prezzi su sto blog…
cordialmente
BOBO
VERGOGNATI
Le sudamericane hanno una confidenza con la chirurgia plastica impressionante! Almeno la metà di loro si è rifatta qualcosa (comprese le supermodelle che ho conosciuto io. In parte questo mi consola ;-))
Ad ogni modo, se le tette francesi costano così poco, figurarsi la Coca, che è produzione locale!!!
potresti trovare lavoro come modello per la chirurgia plastica!
Meglio come assaggiatrice di foglie di coca.
Dania
..perchè secondo te le italiane hanno meno confidenza?..
ma Dania? mi ha scritto tu vergognati??? io schersavo… smack
ATOPICO: credo che l’anonimo dicesse a me di vergognarmi.
C’è ancora molta gente che crede che fare turismo nei paesi meno sviluppati implichi un adeguamento a condizioni di vita sotto le proprie possibilità .
Cosa che invece è estremamente offensiva e umiliante per chi è costretto dalla miseria a vivere così.
Il fatto che io sia ospite da gente della classe media boliviana non cambia l’impressione che l’anonimo idealista si è fatto di me e del mondo.
P.s. Ricordo ai lettori che questo è il blog “Malafemmena”. Quello delle missioni gesuite si trova ad un altro indirizzo web
evidentemente quell’anonimo sa solo fare vacanza e non sa che significhi viaggiare… dopo il ritorno da un viaggio in romania, seguendo in solitaria il danubio fino alla sua foce sul mare nero, l’italiano medio riusciva a chiedermi solo ed esclusivamente: ma occorreva andare fino là per trombare con le rumene? le trovi anche qui eh!!! o costano meno???
“sulfletul satului”, Lucian Blaga
(l’anima del villaggio) è piccola quanto piccolo è villaggio…
E quando vivevo al Cairo, mi chiedevano se non mi sentissi in colpa a vivere in un garnde appartamento a Zamalek e non in una baracca!
Che razza di domanda? Se si raggiona così, dovremmo tutti sentirci in colpa nel vivere in Europa.
Non è la vicinanza con la gente povera a farci sentire che siamo fortunati.
Pero el pueblo es asì…
il pisello?