¡QUE VIVA BOLIVIA!

Preoccupata per il destino del tuo paese, decidi di rientrare giusto in tempo per le elezioni e sicura di aver perso tutta la campagna elettorale.
Non ti resta che raggiungere Buenos Aires, da dove il 5 aprile partità il tuo volo per Madrid.
Consapevole della lunghezza del viaggio via terra (e tuttavia della sua economicità), compri con anticipo un biglietto del bus, anche considerati i disordini e il blocco degli aeroporti del paese, causa crisi della LAB, compagnia di bandiera.
Giovedì sera, a due giorni dalla partenza per l’Argentina, i lavoratori del Chaco bloccano, per protesta, il cammino per la frontiera. Il venerdì, la compagnia dei bus ti rimborsa il biglietto: nessuna partenza a tempo indeterminato!
Sbloccati ormai gli aeroporti, passi tutto il venerdì nelle agenzie di viaggi della città, alla ricerca disperata di un volo per la capitale porteña che ti permetta di non perdere la coincidenza per Madrid ma, sfortunatamente, non si trova nessun posto in aereo fino a dopo Pasqua.
Sopresa da quanto viaggino i boliviani e disperata come solo un’europea sa essere in questi momenti, decidi di adottare la tecnica del nemico: ti piazzi in un’agenzia e minacci di non andartene fino a quando non si liberi un posto per le tue italiche chiappe.
La gentile impiegata, commossa da tanto ardore, il sabato mattina, ti trova un biglietto di prima classe (sigh!) per il lunedì 3.
Il sabato pomeriggio, il blocco delle strade finisce ma un ponte caduto per la pioggia, dalla parte argentina della frontiera, blocca ancora il cammino nei prossimi giorni.
Tiri egoisticamente un sospiro di sollievo. Nonostante i tuoi nervi siano a pezzi, il tuo rientro è salvo!

La tua amica, tranquilla, bevendo il suo nescafé non fa altro che scuotere testa e guardarti sorridendo: -Benvenuta in SudAmerica, Dania!