Il peso delle parole (scritte e raccontate)

“Ascoltare e raccontare storie è un bisogno primitivo.”

David Grossman ad Anteprime.

Foto di Dadevoti.

Stiamo ascoltando, scrivendo, bevendo, chiedendo autografi, twittando, bevendo, fotografando, bevendo e chiacchierando a Pietrasanta.
Domani proveremo a raccontare quello che ci hanno raccontato.

6 commenti su “Il peso delle parole (scritte e raccontate)”

  1. una cosa che mi sono sempre chiesto:che senso ha chiedere autografi?
    cosa mi rappresenta una firma se non su un assegno?:D

    mi sembra tutto un feticismo da cult of personality
    ..ehm ora che ci penso una volta mi hanno fatto un autografo…ma giuro non lo chiesi io!:D

  2. Io una volta ho chiesto l’autografo (l’unico che avevo) a Francesco Moser, purtroppo l’ho smarrito, ma lui era veramente il più grande!

  3. A me piacciono molto i libri di carta (dico così solo perché non ho l’iPdad), soprattutto quando sono autografati o dedicati. Mi ricordano perché li ho letti e quando. È solo un vezzo.

  4. io ho solo quello della cantante dei black box….non so se voi ggiovani li ricordate…
    il fatto ando’ cosi: una domenica pomeriggio di moolti anni fa c’era una ospitata dei suddetti (che erano al top del successo) in una discoteca ( forse il Flamingo e probabilmente era aggratisse) …entrammo e loro arrivarono..anzi solo lei in realta’….e tadannnn saremmo stati in 10 😀 ! la poverina ci rimase molto male.. e allora andai a parlarci per consolarla;) questa mi volle fare un autografo e per non farla stare ancora peggio accettai:)

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