Avevo finito, in tempo per la scadenza.
Felice, cantavo ad alta voce scuotendo il sederone come Beyoncé.
Mentre rileggevo, prima di spedire all’editore, a meno dieci pagine dalla fine, un bug ha trasformato tutte le parole in asterischi. Tutte. Asterischi. No parole, non più. Asterischi. Nonostante avessi salvato, non tornava indietro. Asterischi. Ho chiamato amici, santi, madonne, parenti. Ho passato una notte terribile. Ho preso tranquillanti, ho rischiato che lui mi legasse al letto. PANICO. Ho recuperato con calma un backup di qualche giorno prima. Ho spiegato all’editore. Ho scritto giorno e notte. A due giorni dalla scadenza, ho riconsegnato.
Adesso mi sento come dopo una raffica di ceffoni, quando finalmente puoi sciacquarti la faccia e stendere un po’ di Cera di Cupra lenitiva.
Grazie a Maurizio, Giulia, Claudio, Daniela, Michela, Valeria, Elisabetta.
Stasera parto per il Festival di Cannes. Vado a fare l’inviata per Magnum (quella dei gelati buonissimi). Quattro giorni in cui spero di farmi notare da qualche regista che mi dice vieni via con me.
Vi filmo e racconto tutto.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma la prossima volta, un backup ogni due ore.