L’altra stagione

C’è finalmente il sole. E il caldo vero, quello senza spifferi e senza gelate all’ombra.

Ci sono gli adolescenti che si baciano, le biciclette colorate, i tavolini fuori dai bar, le ragazze con i sandali. Ci sono le fragole, i gelati, le magliette a maniche corte, i ragazzi stesi nei giardini e quelli che corrono.
Ci sono i pomeriggi a sonnecchiare, il tempo perso, le lenzuola leggere.

Ci sono le novità e le notizie belle e gli amici a cui raccontarle. E ti verrebbe voglia di chiamare quelli che non senti più e dirgli basta, togliamoci di dosso questa nebbia piena di rancore, beviamoci una birra ghiacciata, parliamoci.

Ci sono i cambiamenti, i vestiti nuovi, gli armadi da svuotare e riempire, le pulizie da fare.

Poi ti viene voglia di andare a mare e dimentichi il resto e ti chiedi come sia stato possibile sopravvivere ancora una volta a un altro fottuto inverno.

8 commenti su “L’altra stagione”

  1. Che bello riuscire a fissare in maniera così lieve quello che la maggior parte di noi pensa… Brava. Dania… Come sempre…

  2. Già, come abbiamo fatto a sopravvivere? Una birra fredda ci aiuterà a trovare una risposta… se c’è :)

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