C’è finalmente il sole. E il caldo vero, quello senza spifferi e senza gelate all’ombra.
Ci sono gli adolescenti che si baciano, le biciclette colorate, i tavolini fuori dai bar, le ragazze con i sandali. Ci sono le fragole, i gelati, le magliette a maniche corte, i ragazzi stesi nei giardini e quelli che corrono.
Ci sono i pomeriggi a sonnecchiare, il tempo perso, le lenzuola leggere.
Ci sono le novità e le notizie belle e gli amici a cui raccontarle. E ti verrebbe voglia di chiamare quelli che non senti più e dirgli basta, togliamoci di dosso questa nebbia piena di rancore, beviamoci una birra ghiacciata, parliamoci.
Ci sono i cambiamenti, i vestiti nuovi, gli armadi da svuotare e riempire, le pulizie da fare.
Poi ti viene voglia di andare a mare e dimentichi il resto e ti chiedi come sia stato possibile sopravvivere ancora una volta a un altro fottuto inverno.
Che bello riuscire a fissare in maniera così lieve quello che la maggior parte di noi pensa… Brava. Dania… Come sempre…
Grazie. Adoro questo periodo dell’anno.
Anch’io, dolce e malinconico…
Già, come abbiamo fatto a sopravvivere? Una birra fredda ci aiuterà a trovare una risposta… se c’è
l’ho sentito molto come fosse mio, davvero ben scritto. Complimenti sinceri
Grazie, Giorgio.
facciamo che ti credo sulla parola, va
eh no, Dania!
Adesso basta!
Sputa il rospo!
;-))